Andrea Agnelli, presidente della Juventus, apre l’Assemblea degli azionisti che oggi ratifica il fatturato record e il ritorno all’attivo del bilancio (2,3 milioni di utili, contro i -95 milioni del 2011). Una giornata molto importante per il club bianconero, che voterà anche il rinnovo del Consiglio d’Amministrazione con l’aumento dei membri (si passa da 10 a 12) e l’ingresso di tre nuovi consiglieri, due donne. La Juve, dunque, prosegue sulla via del rinnovamento, sia societario, sia sportivo e auspica che anche il ‘palazzo’ si adegui prima o poi ai tempi.
Il primo pensiero va ai risultati sportivi di questo inizio stagione: la Juventus si trova al 14° posto in classifica e la posizione non può di certo andare bene al numero uno di Corso Galileo Ferraris, che puntualizza:
“Eravamo consapevoli che il processo di rinnovamento della rosa della Juventus avrebbe potuto creare qualche difficoltà, ma non è assolutamente una giustificazione del 14° posto attuale in classifica”.
Allegri è avvisato: nelle prossime settimane devono arrivare le vittorie che servono per risalire la china, anche se sono in programma diversi impegni ravvicinati. Quanto ai rapporti con le istituzioni, Agnelli ribadisce la sua posizione in contrapposizione al presidente Carlo Tavecchio in merito alle politiche di rinnovamento e lascia intendere inoltre che la battaglia su Calciopoli non è di certo finita. Rispondendo all’avvocato Modugno, che tutela la federazione, Agnelli dice di non aver letto da nessuna parte nel bilancio della Figc degli accantonamenti previsti per il ricorso sui 443 milioni di danni:
“Non ho visto nel bilancio della Federazione gli accantonamenti di cui parla – spiega il presidente Juve – Dagli ultimi eventi accaduti dopo la mia lettera agli azionisti emerge l’enorme bisogno di un cambiamento della governance del calcio a livello nazionale ed internazionale che permetta al mondo del calcio di riacquisire la centralità verso tutti gli stakeholder e soprattutto verso i tifosi”.
Insomma, la guerra continua e continuerà probabilmente anche in tribunale.
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